giovedì, ottobre 18, 2007

Ritorno su una disfatta


Trovo solo ora il tempo di fare una piccola analisi sulla sconfitta di sabato sera della Francia contro l'Inghilterra nella semifinale della coppa del Mondo di Rugby; sarà un'analisi piuttosto atipica, una miscela di socio-politica. Intanto bisogna sottolineare come il percorso dei galletti sia stato lo stesso che nella Coppa del Mondo precedente: vittoria contro lo spauracchio neozelandese nei quarti e sconfitta contro l'Inghilterra del genio Wilkinson in semifinale. Quasi a dire che la Francia, come la Nuova Zelanda, ha un blocco psicologico che gli impedisce di affrontare al meglio gli inglesi...In ogni caso, la sconfitta, seguita dal classico codazzo di polemiche, é, da un certo punto di vista, una grande vittoria a mio avviso per i francesi. Mi spiego: l'avventura del "quindici" francese é stata montata ad arte nei media dall'entourage di Sarkozy per essere, nel caso di vittoria, il giubileo della Francia vincente della nuova era sarkozista, esattamente come fu per Chirac con la Coppa del Mondo del 1998 nel calcio. Il grande problema é che il rugby e il calcio sono specchi di due france diverse...Il calcio é lo sport che i giovani delle banlieues, che in qualunque città della Francia vestono i colori bianco-azzurri dell'Olympique Marseille e ammirano i loro idoli, figli dell'immigrazione, vedono come possibilità di riscatto e di fuoriuscita dalla gabbia sociale che sono le cités di periferia. Il rugby invece é uno sport "bianco", praticato essenzialmente nelle piccole e medie città del sud del paese e che, solo grazie a grandi speculazioni finanziarie, é giunto a contagiare Parigi e il paese intero. Ma nelle squadre di rugby non troverete nessun figlio d'Algerie o di Tunisia, e qualche sparuto originario del Mali. Se gli ascolti televisivi di Francia-Nuova Zelanda hanno quasi eguagliato quelli di Francia-Portogallo (semifinale dell'ultimo mondiale di calcio), nelle strade non é sceso nessuno a festeggiare, nessun clacson risuonava nelle strade...
E la vittoria di una coppa del Mondo di rugby, dopo la sconfitta nel calcio, avrebbe sicuramente contribuito ad acuire la frattura sociale che vi é oggi in Francia. Bernard Laporte, allenatore dei francesi, sarkozista della prima ora, sarà ora vice-ministro dello sport. Se avesse vinto il mondiale, sarebbe senza dubbio divenuto ministro e la gloria dell'impresa ricaduta su Sarkozy (sempre presente allo stadio per le partite della sua nazionale, seguito da un codazzo di ministri in cerca di gloria).
Percio', oltre ad essere contento personalmente per la sconfitta dei francesi, anche se a livello puramente sportivo hanno dimostrato di essere nettamente i più forti, probabilmente allo stesso livello dei sudafricani, affermo senza alcun dubbio che questa sconfitta sia una piccola vittoria per i francesi.

3 commenti:

Pasca ha detto...

attendiamo con ansia un commento di ugual natura sulla doppietta di Lucarelli al sudafrica...

beppe ha detto...

Mitico Lucarelli!!!

beppe ha detto...

Che il rugby non sia lo sport che rappresenti tutti i francesi è fuor di dubbio! Anche se ho letto e visto, almeno qui a Lione, di ragazzi delle banlieu entusiasti per la visita degli all blacks, o di studenti a parigi che occupavano al grido di Chabal è con noi.
Però non credo che ci sia un francese che abbia gioito per la loro eliminazione dalla coppa del mondo, anche anti-sarkozy. Questo mondiale era troppo importante per loro ed erano troppo sicuri di poterlo vincere...